Giovani Grifoncelle crescono: la nuova stagione del Perugia Calcio Femminile Juniores non poteva non cominciare che dalla ragazza che ha alzato il trofeo dello Scudetto di categoria della scorsa stagione: Noemi Viola.
18 anni compiuti lo scorso 19 febbraio, Noemi Viola è originaria di Assisi ed è una sportiva a 360 gradi: “A sei anni, dopo tre di nuoto, vado dai miei genitori e dico loro che avrei voluto giocare a calcio. Mia madre era un po’ titubante, mentre papà era entusiasta perché è un grande appassionato di calcio. Mamma mi ha fatto provare tanti altri sport prima del calcio, ma a settembre ero irremovibile: così ho iniziato in una squadra locale insieme ai maschi per 5/6 anni prima di entrare nel Perugia”
Mezzala dotata di grande grinta, Noemi ha nel recupero palla la sua dote principale: “Ma sono ancora giovane, ho tempo per migliorare in tutti gli aspetti del gioco, sia tecnici che fisici. E lavoro tutti i giorni con impegno e dedizione sul campo per riuscirci”.
La scorsa stagione è stata assolutamente straordinaria, con le biancorosse che hanno raggiunto un risultato forse inaspettato: “Diciamo di sì, almeno all’inizio non pensavamo che saremmo potute arrivare così lontano. Anche perché erano cambiate tante ragazze, quindi abbiamo avuto bisogno di un po’ di tempo per creare il giusto amalgama. Poi, quando la squadra piano piano si formava, ci conoscevamo meglio in campo e fuori, e iniziavo a crederci sempre di più“.
Ma c’è stato un momento durante la stagione in cui è arrivata la consapevolezza di riuscire nell’impresa di vincere lo Scudetto? “Lo staff ci ha sempre spronate a puntare sempre al massimo, e questo è stato molto importante perché ci ha dato grande forza e autostima. Però per quanto riguarda specificatamente me e penso anche le mie compagne, questa consapevolezza è arrivata in maniera potente il giorno della semifinale di ritorno a Napoli. Venivamo dall’1-1 di Perugia e le nostre avversarie erano sicure di aver già conquistato il pass per la finale di Firenze. Ma abbiamo giocato una grande partita e vinto 3-1 dando una grande dimostrazione di forza”.
Al di là del giorno dello scudetto, forse proprio quello è stato il giorno più bello e intenso della stagione di Noemi: “Esattamente. C’era grande tensione perché eravamo obbligate a vincere. Ma abbiamo giocato con la testa prima che con i piedi, gestendo la partita a livello psicologico. E i festeggiamenti a fine partita con lo staff, le compagne e i genitori sono stati indimenticabili. Certo, poi il giorno dello Scudetto è il più bello della mia vita, una gioia incomparabile con qualsiasi altra”.
Non è stata comunque una stagione semplice per Noemi: “No, anzi è partita davvero male perché un virus mi ha tenuta lontana dal campo per un mese. Essere subito fuori a stagione appena iniziata è stato difficile, ma lo staff e le mie compagne mi hanno supportata tantissimo e aiutata nel rientro in campo”.
Carattere da vendere per Noemi, qualità che ha fatto sì che venisse investita dei gradi di capitano: “È un grande onore e responsabilità indossare la fascia di capitano del Perugia. Ringrazio ovviamente lo staff per avermi dato fiducia e naturalmente anche le mie compagne che non hanno mai fatto mancare il loro supporto. Per me è stato già un onore e un sogno avverato quello di vestire la maglia del Perugia. Anni fa, e come faccio tuttora, andavo allo stadio e dicevo sempre a papà che un giorno volevo indossare anche io quella maglia, ora ho questa possibilità ed è un’esperienza straordinaria. Darò sempre l’anima per onorarla”.
La stagione 2019/2020 è ormai sul piede di partenza: “Sarà una stagione molto importante e impegnativa perché ora tutti ci guarderanno con un occhio diverso per il tricolore sulle nostre maglie. Naturalmente il nostro obiettivo è quello di difendere il titolo con le unghie e con i denti. A livello personale, lavorare a fondo per migliorarmi ed essere d’aiuto per la squadra e le mie compagne”.