Le prime dichiarazioni del portiere classe ’96 ai microfoni di TeF Channel
“Spero che con la forza di questo gruppo che ho già visto in questi primi giorni si possa fare qualcosa d’importante – dice Vicario durante l’intervista per TeF Channel
Sei un esempio per tanti ragazzi. Sei passato dai dilettanti ai professionisti e l’anno scorso ti sei ritagliato un traguardo importante.
È stata una scalata faticosa ma bella e soddisfacente. Credo che nella carriera di un atleta sia importante percorrere tutte le tappe. Vado orgoglioso di questo percorso che ovviamente non è finito ma è in fase di evoluzione. Sono contento di quello che ho fatto perché sono partito dall’interregionale e ho percorso tutti gli scalini per arrivare dove sono arrivato.
Il Cagliari ti ha voluto fortemente. Sei stato immortalato con Roberto Goretti durante il ritiro. Cosa ti disse?
Venne per parlare con me in occasione di un’amichevole del Cagliari. Mi disse che mi voleva fortemente e io ero lusingato dalle sue parole. Sarei stato contento se la trattativa si fosse sbloccata in tempi rapidi e per questo ho spinto per una soluzione rapida. Finalmente sono arrivato qui a Perugia.
Cosa ti aspetti da questa stagione dal punto di vista personale?
R: Mi aspetto una stagione importante e di ulteriore crescita rispetto all’anno scorso. Ovviamente questo deve essere frutto di un lavoro di squadra. Ho già visto che il gruppo è forte e sa quello che vuole. Abbiamo tutte le carte in regola per fare bene.
L’obiettivo della squadra qual è?
Meglio non porselo e cercare di migliorare partita dopo partita.
Hai visto subito la miglior cartolina di Perugia: più di 17.000 persone allo stadio, esordio contro una squadra importante come la Roma.
È stata un’emozione davvero forte. Una cornice davvero calda. Una bellissima serata di calcio.
Tu sei di Udine. Se qualcuno ti dice Perugia a te cosa viene in mente?
Non ci ero mai venuto. L’Umbria non l’ho visitata molto. Mi hanno parlato molto bene della città e di tutti i borghi dell’Umbria.
Falzerano è stato d’aiuto per convincerti a venire a Perugia?
Non ce ne è stato bisogno. Quando ho capito che c’era la possibilità di venire a Perugia l’ho sentito e ha confermato le mie sensazioni cioè che il gruppo è buono, si sta bene e ci sono ambizioni importanti.
Come lo hai ritrovato?
Con la giusta carica e l’agonismo che lo contraddistingue sempre in campo. Ho ritrovato il Falzerano di Venezia.
Hai ritrovato anche Carraro con cui avevate fatto insieme un’esperienza con la Nazionale di B
Sì, ci eravamo conosciuti rapidamente a Frosinone in quell’occasione. Quando ci siamo visti, abbiamo ritrovato subito il feeling.
Da piccolo eri abbonato all’Udinese, sei cresciuto con il mito di…?
Samir Handanovic, pur non essendo interista. Mi ha sempre impressionato per il carisma, la personalità, l’autorevolezza con cui riesce a comandare i compagni e l’area. In quegli anni all’Udinese, così come in quelli successivi all’Inter, ha sempre dimostrato costanza nelle prestazioni, offrendo anche parate di livello. Per me è uno dei più forti.
Vicario cosa vorrebbe avere di Handanovic?
Sicuramente il fisico. Vorrei anche avere tante qualità tecniche ma ho tempo per lavorarci. Sono più giovane di lui.
La notte della partita contro la Roma sei andato a letto pensando a cosa?
Pensando alla grande passione, alla risposta che ha dato il nostro pubblico. Sinceramente non me lo aspettavo. L’anno scorso sono venuto a Perugia con il Venezia ma questa è stata davvero un’emozione forte che mi ha dato la carica giusta per preparare al meglio questa stagione.
La prossima che serie B sarà?
Le mie ultime due annate sono state opposte per tanti motivi. Sono esperienze che ti formano, un bagaglio di esperienze che ti porti dietro. La prossima B sarà tosta, ci sono le squadre retrocesse dalla A che hanno grandi ambizioni come noi, sarà sicuramente un campionato combattuto come ogni anno con delle sorprese. Ci sarà tanta competitività in campo per cui ci faremo trovare pronti alla battaglia.
Nel finale di stagione hai avuto un allenatore che ha scritto la storia del Perugia come Serse Cosmi.
Sì, è arrivato in una situazione molto complicata in cui serviva un miracolo. Siamo stati anche sfortunati. Lui ci ha dato tutto quello che ci poteva dare.
Vi siete sentiti?
No, però se ci sarà occasione magari lo faremo.
Qual è stato l’impatto con mister Oddo?
Diretto. Lui è così, giustamente dice quello che pensa.
Qual è stata la prima cosa che ti ha detto?
Quando sono arrivato a Pietralunga la prima cosa che mi ha detto è che devo uscire fino a metà campo. Nella battuta credo sia un segnale di quello che è il suo calcio propositivo in cui il portiere e la linea di difesa devono farsi trovare pronti ad assecondare le sue richieste nel migliore dei modi.
La parata più bella di Vicario?
L’ho fatta una a Brescia l’anno scorso su Donnarumma. Quella la porto dentro.
La papera più grossa?
Contro il Pescara su tiro di Brugman. Perdemmo 1-0. Un po’ mi brucia ancora perché potevo fare di più.
C’è qualche compagno che non conoscevi che ti ha impressionato?
R: Dragomir mi ha fatto un’ottima impressione. Kouan oltre a essere molto simpatico è anche molto bravo, mette molta passione e grinta in quello che fa.
D: Cosa prometti ai tifosi?
Di gioire il più possibile insieme perché vuol dire vincere molte partite. E magari a fine anno di sognare in grande.
Ti piacerebbe rivedere altre 17.000 persone al Curi?
Certamente. Potrebbe essere il dodicesimo uomo in campo.