Arrivare fra le prime cinque alla prima esperienza in un campionato nazionale non è un’impresa da tutti, ma il Perugia Under 15 ci è riuscito ed è insieme al Palermo una delle due società di serie B che hanno raggiunto i play-off: “Il mio staff è eccezionale, ma il merito è tutto dei ragazzi – racconta mister Mauro Basilico – Sono stati bravissimi perché hanno capito subito che sarebbe stata tutt’altra musica rispetto ai campionati regionali e si sono impegnati al massimo. Sono sempre tutti presenti agli allenamenti a cui partecipano con grande intensità e passione. Li posso solo ringraziare per l’anno fantastico che mi stanno regalando”. Chissà come avrebbe reagito il mister se ai nastri di partenza gli avessero detto la classifica al 15 aprile: “Sinceramente all’inizio non pensavo di poter raggiungere questo traguardo. È il mio primo campionato nazionale e non immaginavo quale fosse il livello tecnico. Vedevo molte squadre di serie A nel nostro girone per cui sapevo che sarebbe stata dura. Ma fin dal ritiro mi sono reso conto di avere un grande gruppo pieno di ragazzi eccezionali. Prima del valore tecnico c’è sempre il valore umano, se un ragazzo cresce mentalmente si nota anche in mezzo al campo, e si è visto eccome”. C’è una partita che il giovane allenatore ricorda con particolare emozione: “Battere la Roma 4-1 è stato un exploit. Venivamo dalla sconfitta per 4-3 contro il Lecce che aveva rimontato il nostro vantaggio di due reti. A quel punto pensavo che arrivare ai play-off sarebbe stato impossibile invece è arriva una soddisfazione enorme. Loro hanno una struttura importante, un centro sportivo eccellente come Trigoria. Sapevamo che per batterli dovevamo correre il doppio rispetto a loro e i ragazzi lo hanno fatto”. Quella motivazione in più potrebbe essere arrivata da quel Grifo che i giocatori durante le partite hanno sopra il cuore. Più dell’80% dei ragazzi, infatti, viene da Perugia e province limitrofe: “L’attaccamento alla maglia è importantissimo. Allenarsi vicino alla prima squadra fa sognare i ragazzi. Questo fa la differenza. Spesso in allenamento ripeto che se un giorno lavoreranno da quell’altra parte del campo vorrà dire che saranno cresciuti. Per noi del settore giovanile questa è la vittoria più grande: far crescere i ragazzi e portarli nelle categorie superiori”. Sicuramente questa stagione ha portato ai grifoncelli una mentalità costruttiva: “Mi rende particolarmente orgoglioso il fatto che siamo arrivati a questo traguardo sempre giocando palla a terra e costruendo dalla difesa”. Non c’è quindi da stupirsi se i biancorossi sono il secondo miglior attacco del girone con 52 reti all’attivo, appena una in meno di Napoli e Roma: “Sono ben 16 i ragazzi che hanno realizzato una rete, più abbiamo usufruito di due autogol. Io facevo l’attaccante per cui non mi piace difendermi eccessivamente. Voglio cercare un equilibrio ma essere propositivo. Durante le partite ho sempre preferito mettere un attaccante in più rispetto ad un difensore. I ragazzi hanno capito il messaggio”.