La conferenza stampa del tecnico alla vigilia del match contro il Livorno
“Ritorno al Curi? Non sarà un ingresso normale, è chiaro. Naturalmente l’emozione ci sarà da prima, già durante il riscaldamento, quando entrerò in campo. Ma da quando l’arbitro fischierà l’inizio della partita il mio pensiero e la mia attenzione saranno solo per la squadra e per la partita. Il sogno era stato quello, già venti anni fa, di allenare qui, adesso è un desiderio/sogno di poter ritornare su questa panchina e si è avverato. Lo vivrò come è giusto che sia. A livello personale è un bellissimo momento della mia vita, non intendo quella professionale, ma proprio della mia vita”.
“Contro il Livorno? Una partita assolutamente difficile, perché noi abbiamo l’obbligo di vincere, ma sappiamo benissimo che quando sei obbligato a vincere, nel calcio in particolare, questo ti da forza ma allo stesso tempo anche una tensione eccessiva. Noi sappiamo di giocare a casa nostra, sappiamo che questa dovrà necessariamente tornare effettivamente casa nostra e affinché questo si realizzi dovremo fare una serie di risultati e prestazioni”.
“Pressioni o responsabilità? I giocatori devono avere la consapevolezza che si gioca una partita importante. Non possiamo pensare di andare a giocare questa o altre partite senza avere questo tipo di consapevolezza. Il giocatore si deve aspettare quello che vogliono i tifosi, quello che vuole la Società. Non ci devono essere sorprese. Devono avere questa consapevolezza ma come la devono avere anche allenatore e staff. Questo non significa necessariamente creare tensioni eccessive, piuttosto creare qualcosa affinché quando vai in campo devi avere prima di tutto rispetto enorme per l’avversario, ed è quella la vera forza. E poi il coraggio, qualità che si deve necessariamente avere”.
La conferenza stampa integrale