Le biancorosse presentano l’esperta terzino: “Impossibile dire di no alla maglia più bella del mondo”
Uno degli innesti di spessore dal punto di vista del carattere e dell’esperienza del Perugia Calcio Femminile è senza dubbio quello di Arianna Marchesi, terzino 32enne. Perugina doc, è stata spinta dall’ambizioso progetto biancorosso e dall’amore per la maglia del Perugia a rinfilare le scarpette da calcio dopo averle abbandonate nel 2012 per dedicarsi al calcio a 5: “Sono tornata perché è stato impossibile dire di no alla maglia più bella del mondo, quella che amo da quando sono bambina – le dichiarazioni di Marchesi, che ha iniziato a giocare a calcio a 8 anni a Corciano e che con la maglia del Grifo Perugia ha trascorso 10 stagioni in due esperienze separate – e nonostante la razionalità e la coscienza dicono che è follia riprendere con il calcio a 11 a 32 anni certi amori hanno una forza immensa, e allora non è mai troppo tardi per realizzare un sogno”.
Per lei, forse anche più di altre viste le sue origini, l’emozione della presentazione ufficiale al Curi è stata immensa: “Entrare nel nostro stadio, sfilare sotto la Nord è stato un qualcosa di indescrivibile per una perugina doc come me. Non lo dimenticherò mai”. Impossibile non parlare del campionato e della stagione che sta per iniziare: “L’obiettivo stagionale è fare il meglio possibile, lottare tutte le domeniche come se fossero tante finali, comportarci da Perugia, insomma. Voglio un gruppo che entra in campo sempre con gli artigli pronti, come il nostro amato grifo, e che incarni alla perfezione il coro della Nord ‘Per il Perugia combatterem’”. “Ho voluto fortemente Arianna – le parole della responsabile del Perugia Femminile, Valentina Roscini – perché è una persona, una giocatrice di immenso carisma che ha la capacità di trascinare. Siccome abbiamo una rosa molto giovane, avevamo bisogno di un profilo come il suo. Averla con noi significa avere una marcia in più – prosegue la dirigente biancorossa – perché è una vera professionista e ha un attaccamento viscerale per i nostri colori”.