Le prime parole di Gabriele Angella
Gabriele Angella si è presentato alla stampa oggi pomeriggio circondato dai colori biancorossi nella splendida location del Museo del Grifo. Poco prima dell’inizio della conferenza, il difensore ha fatto un tuffo nella storia del Perugia visitando la sala dedicata alla Curva Nord e la sala che racconta il Club, dalla sua nascita fino ad oggi, soffermandosi attentamente sui dettagli dei cimeli e sulle immagini di alcuni ex campioni del Grifo di sua attuale conoscenza.
Dopo le foto di rito alle ore 15:45 è ufficialmente iniziata la sua presentazione. “Contro il Brescia dalla panchina ho visto una squadra che ha qualità – ha affermato il difensore – Possiamo fare bene. L’ambiente è veramente ottimo. Per me anche più facile perché conosco il miste dall’esperienza di Udine. I ragazzi mi hanno fatto sentire subito un loro compagno. L’impatto è stato assolutamente positivo. Ho progetti importanti. Non so venuto qui a svernare ma perché c’è un progetto e voglio fare bene. Penso di poter dare molto al calcio e in particolare al Perugia. Ringrazio il Presidente e il direttore per l’opportunità. Ho trent’anni non sono più un giovane, devo essere io a dare una mano ai più giovani, se hanno bisogno io ci sarò. Il pensiero sul calcio non si chiude sul campo ma arriva anche a casa, bisogna fare tutto quello di cui c’è bisogno per fare bene come per esempio l’alimentazione”.
“Sto bene fisicamente. Mi son sempre allenato con i preparatori e l’allenatore. Sono nelle condizioni di poter giocare poi spetterà al mister decidere. Ad Udine mi sono sempre allenato seppur non con il gruppo che farà la Serie A”.
“Prima di prendere una decisione volevo pensarci bene anche se conoscevo il mister. Per intraprendere un viaggio bisogna essere convinti per poter rendere al 100%. Mi sono preso dei giorni di tempo per riflettere e capire che sarei sceso di categoria ma l’avrei fatto con l’atteggiamento giusto. Se qualcuno mi ha parlato di Perugia? Prima di decidere ho parlato con Faraoni il quale mi ha parlato benissimo di Perugia”.
“Oddo è stato importante nella mia scelta di scendere di categoria. I miei compagni mi hanno subito accolto bene, ho voglia di lavorare e fare bene. Nell’arco della stagione avremo bisogno di tutti. Senza gruppo non si possono realizzare obiettivi importanti. Se ognuno sarà a disposizione con l’atteggiamento giusto potremmo fare buone cose”.
“Da piccolo seguivo il Perugia perché lo stadio era sempre pieno e c’erano giocatori importanti come Materazzi. Conosco molto bene Marco Negri, con cui ho parlato prima di venire qui, che ha lavorato con mister Oddo a Udinese”.
“Cerco sempre di giocare la palla. Penso di essere un ottimo colpitore di testa. Qualche volta faccio gol, qualche annata va meglio e altre peggio da questo punto di vista ma il mio obiettivo principale è non far fare gol. Dal punto di vista della velocità pecco un po’ essendo alto 193 centimetri ma cerco di rimediare leggendo prima l’azione. In carriera ho giocato sia a 3 che a 4, per me è indifferente. L’importante è che si parli in mezzo al campo”.