Il nuovo collaboratore tecnico di mister Oddo si presenta raccontando com’è arrivato a Perugia, le sue prime impressioni e la tanta voglia di lavorare sul campo.
Ottantotto reti realizzate in carriera e trentotto presenze con la Nazionale Maggiore. Questo è stato Stefano Fiore da calciatore. E adesso? Quello arrivato a Perugia è lo Stefano Fiore 2.0: “Quello che ho voglia di fare è aiutare i ragazzi a crescere, non si smette mai di imparare e migliorare. Io nella mia carriera ho imparato cose anche in età avanzata, quando pensavo di non dover più scoprire nulla. Questo è un lavoro in cui l’impegno e la voglia di migliorarsi non devono mai mancare. Quando parlo con i calciatori cerco di trasmettere questo”.
Fiore di Perugia ha bei ricordi: “Da calciatore ci ho sempre fatto belle partite. La prima volta fu con l’Udinese, realizzai un gol e un paio di assist. Con la Lazio una volta pareggiammo e una vincemmo, segnai addirittura in rovesciata”. A portarlo nel capoluogo umbro ci ha pensato mister Oddo: “Io e Massimo abbiamo fatto insieme il corso da direttore sportivo, io poi ho cominciato ad operare proprio in veste di ds mentre lui aveva già frequentato il corso da allenatore e cominciò subito ad allenare. L’ho sempre seguito, spesso parlavamo, ci confrontavamo, e il suo modo di vedere il calcio è molto vicino al mio. L’anno scorso l’ho sentito prima della sua avventura a Crotone e gli avevo detto che prima o poi mi sarebbe piaciuto lavorare insieme a lui. Quando è iniziata la sua avventura a Perugia si è ricordato di me. Quindi eccomi qua! Spero che questa nostra collaborazione possa portare buoni frutti”.
Nelle prime due settimane il lavoro si è svolto nel migliore dei modi: “Siamo molto contenti. Abbiamo trovato grande disponibilità, entusiasmo, voglia di seguirci. Abbiamo creato i presupposti per stare bene insieme e credo si sia visto anche in campo. Lo spirito che si è visto durante la partita contro la Roma e in tutta la prima parte del ritiro è qualcosa che ci fa molto piacere e ben sperare per il futuro. L’empatia è un elemento basilare per il bellissimo lavoro che facciamo”.
Ci potrebbe essere uno Stefano Fiore nell’attuale rosa del Perugia? “Ognuno di noi è unico nelle sue peculiarità. Sicuramente ci sono talento e qualità, lavoreremo su questi aspetti cercando di migliorare tutti i giocatori che abbiamo in rosa. I ragazzi hanno tutto il tempo per fare il loro percorso e diventare più bravi di me”.
Chissà se Fiore si sarebbe aspettato di fare il suo esordio al Renato Curi davanti a più di 17.000 persone: “La sera della presentazione per me è stata davvero emozionante. Era da un po’ che ero lontano dal campo di gioco quindi non vivevo più certe situazioni da vicino. Sapevo della vicinanza della gente di Perugia alla squadra perché mi era capitato di giocarci, ma da collaboratore tecnico è un’altra cosa. Mi sono goduto l’ambiente anche durante la partita, osservavo la curva stracolma che incitava. L’impatto è stato molto positivo. Una bella serata”.
Ma è già tempo di pensare al futuro e al primo impegno ufficiale di Coppa Italia: “Credo che la Triestina, anche per quanto fatto l’anno scorso, sia una squadra più complicata rispetto alla Cavese. Fra poco inizia il campionato per cui più partite di livello riusciamo a fare per prepararci e meglio è”.
Infine, Stefano Fiore ci tiene a dire alcuni grazie: “Voglio ringraziare tutta la gente di Perugia che ci ha regalato una bellissima serata il 31 luglio. Ovviamente anche la società che mi ha accolto alla grande e a Massimo che è stato il primo a volermi in questa avventura. Spero di ripagare tutti nel miglior modo possibile”.