Gabriel Vasconcelos Ferreira si racconta ai nostri microfoni in occasione della rubrica Peruginità, la rubrica di approfondimento sui biancorossi
Torna la rubrica Peruginità e lo fa con un ospite speciale: il portiere biancorosso Gabriel. All’interno dello stadio Renato Curi l’intervista a tutto tondo al nostro n° 22.
“In Brasile c’è questa tradizione per cui ad ogni bambino che nasce viene regalato un pallone. Mi ricordo che ho sempre giocato fuori dalla porta, non avevo mai fatto il portiere. Avevo un cugino più grande di me che invece giocava tra i pali così ho cominciato a guardare anche gli altri portieri e mi piaceva il fatto che erano gli unici ad usare i guanti. Quando mi sono trasferito in Italia per me è stato un sogno. Da bambino ho sempre sognato di giocare nel campionato italiano e di venire in Europa. Ero giovane, non è stato semplice adattarmi: la lingua, la cultura, era tutto diverso. Però poi mi sono adattato bene, sto benissimo qui in Italia. Quando ero piccolissimo guardavo Taffarel che per me era il massimo. Poi sono arrivati Dida, Julio Cesar, portieri che hanno giocato in nazionale e anche in Italia.
É difficile scegliere una parata, ho vissuto tanti momenti importanti, spero di viverne di nuovi qui a Perugia e di fare parate che in futuro mi ricorderò.
Perugia mi piace perché è una città viva, ci sono tanti studenti universitari, persone giovani.
Mi sento un giocatore importante dentro lo spogliatoio, un giocatore che può dare qualcosa dentro e fuori dal campo. Però non lo vivo come un peso ma come una responsabilità per mostrare ai giovani con il mio esempio che senza sacrificio e tanto lavoro non si può raggiungere nessun obiettivo.”
IL VIDEO INTEGRALE DELL’INTERVISTA